Ciascuno di noi ha le proprie caratteristiche di personalità, c’è chi è più sospettoso e chi meno, chi preferisce stare da solo e chi invece non può fare a meno della compagnia di un’altra persona. Insomma ogni individuo è un mix di ingredienti dosati in modo unico che gli permettono di adattarsi alle situazioni che vive nel quotidiano e di sviluppare relazioni soddisfacenti con le altre persone.
Si parla di Disturbi della Personalità quando la persona ha delle caratteristiche della sua personalità che risultano essere rigide e che la ostacolano nei tentativi di adeguarsi alle situazioni che si trova ad affrontare ogni giorno e nelle sue relazioni con gli altri. Queste caratteristiche rigide causano, quindi, malessere e disagio.
Secondo il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali) i Disturbi di Personalità si dividono in 3 gruppi:
Gruppo A
In cui sono incluse le persone caratterizzate da comportamenti “strani” o eccentrici e una certa diffidenza e tendenza all’isolamento
- Disturbo Paranoide di Personalità
- Disturbo Schizoide di Personalità
- Disturbo Schizotipico di Personalità
Gruppo B
Include persone che tendono a vivere le emozioni in modo intenso e ad esprimerle in modo molto evidente e anche le persone che tendono a disinteressarsi agli altri o hanno difficoltà a mettersi nei panni degli altri
- Disturbo Antisociale di Personalità
- Disturbo Borderline di Personalità
- Disturbo Istrionico di Personalità
- Disturbo Narcisistico di Personalità
Gruppo C
Comprende le persone ansiose e timorose che tendono ad avere bassa autostima
- Disturbo Evitante di Personalità
- Disturbo Dipendente di Personalità
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità
Cause
Alla base dei disturbi di personalità ci possono essere molti fattori diversi collegati tra loro, per esempio fattori genetici o anche fattori legati all’ambiente sociale.
Il circolo vizioso dei cicli relazionali
Le modalità con cui affrontiamo il mondo e ci costruiamo un’idea di noi e degli altri prendono forma quando siamo molto piccoli e iniziamo a interagire con l’ambiente e con i nostri genitori. A seconda di ciò che avviene intorno a noi e delle risposte che riceviamo dagli altri, si costruisce piano piano la nostra personalità. In alcuni casi questo meccanismo favorisce sempre le stesse caratteristiche che diventano rigide e inflessibili tanto che per la persona diviene difficile cambiare modo di agire o di leggere quello che le accade. Via via che una certa modalità viene utilizzata, tende a diventare sempre più forte e rigida. La persona infatti legge tutto ciò che accade sulla base della sua personale visione del mondo e mettendo in atto sempre le stesse strategie ottiene sempre gli stessi risultati che vanno a rinforzare e confermare questa visione. Non mettendo in atto modalità differenti, la persona non ha l’occasione di fare esperienze nuove che potrebbero darle informazioni diverse rispetto a quello che pensa di se stessa e degli altri. Si crea, così, una spirale negativa in cui la persona continua a comportarsi in un certo modo, questo la porta a fare esperienze che rafforzano la sua visione della realtà che a sua volta la porta a usare sempre le stesse strategie e così via.
Terapia Cognitivo-Comportamentale
La terapia cognitivo-comportamentale per i Disturbi di personalità aiuta la persona a trovare nuove modalità di leggere le situazioni e modi differenti di vedere se stessi e gli altri in modo tale da provare ad affrontare le situazioni quotidiane con modalità differenti dal solito. Questo permette alla persona di costruire nuove strategie e poter essere più flessibile e adattarsi meglio a ciò che le accade.
Terapie di terza generazione
Le terapie di terza generazione, che rappresentano un’evoluzione della terapia cognitivo-comportamentale, prevedono varie tipologie di approcci. Per quanto riguarda i disturbi di personalità la DBT (terapia dialettico-comportamentale) risulta molto efficace, soprattutto con i disturbi del gruppo B. Questo approccio aiuta la persona a trovare strategie migliori per gestire e regolare le proprie emozioni e il proprio comportamento e l’aiuta ad apprendere delle nuove modalità per affrontare le relazioni ma anche le situazioni quotidiane. Un'altra terapia di terza generazione è la Schema Therapy che aiuta il paziente a individuare e comprendere le strategie rigide e che causano sofferenza per modificarle e imparare modalità alternative che possano essere più utili ed efficaci.
Per approfondire:
- Schema therapy. La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi della personalità J. E. Young, J. S. Klosko, M. E. Weishaar, A. Carrozza (a cura di), N. Marsigli (a cura di), G. Melli (a cura di). 2018, Erickson: Trento.
- Trattamento cognitivo-comportamentale del disturbo borderline Il modello DBT. M. M. Linehan, L. Barone (a cura di) 2021. Raffaello Cortina: Milano